Lo Shiatsu per la donna. Una via al benessere femminile. Metodo MC

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IL METODO MC CONSIDERA IL TRATTAMENTO PRIMA DI TUTTO COME UN’ESPERIENZA DI CONTATTO.
RICORDA CHE L’AMORE GUARISCE.

TI INVITO A VALUTARE COME LO SHIATSU SIA UN VALIDO CONTRIBUTO AL MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE DELLA DONNA.
PERMETTITI DI AMARTI. MIGLIORARE LA TUA VITA DIPENDE DA TE.

Cara Donna, che tu sia adolescente, giovane donna, o che tu sia nella fase della raggiunta maturità nella tua vita… ricorda che…

Una vita degna di essere vissuta è una vita in cui tu possa esprimere liberamente il tuo potenziale: la tua creatività e unicità.
La società di oggi ti  impone standard, etichette, distinzioni di ruoli “maschile e femminile”, stereotipati tanto da limitare fortemente la libera espressione di te stessa. Le donne infatti, sono soggette a profonde e vere e proprie violenze psicologiche anche nei paesi così detti “civilizzati” dove perdurano, fossero anche “sottili”, condizionamenti che non permettono di contattare e vivere il proprio corpo in maniera spontanea e naturale.

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Le ragioni che hanno limitato la  tua capacità di contattare e conoscere te stessa, di amare e sentire il tuo corpo sono molteplici: l’ambiente, l’educazione, traumi/shock, stress e frenesia nella vita quotidiana. Quale sia la ragione che ti ha allontanata da te stessa, è necessario e direi irrinunciabile riprenderti il diritto di avere innanzitutto il tempo per la cura di te e del tuo stato di benessere, per iniziare passo dopo passo un percorso personale. Il Trattamento Shiatsu ti offre un contributo sensibile: il contatto, l’essere toccata e di conseguenza toccare, il sostegno dell’operatore, la calma e la pace, i movimenti lenti e attenti.

Quando una persona ha paura o si sente sbagliata e fallita qual è il miglior modo di confortarla se non accarezzarla e offrirle vicinanza fisica?

Attraverso il contatto tu esisti. E’ il senso del tatto che ti permette di sentire il tuo confine e quindi di esistere.
Un confine plastico che ci delimita nello spazio ma che si espande nel momento in cui amplifichiamo il nostro senso di unità.

Ci hai mai pensato?
Il Trattamento contribuisce a migliorare il tuo stato di salute e spesso risolve alcuni diffusi disagi femminili costruendo solide fondamenta per trasformare la tua vita e renderla completa.

Lo Shiatsu favorisce dunque la percezione, l’accettazione e la conoscenza di sé, l’incontro con l’altro,  il rilassamento e quindi il rilascio di tensioni, la sensazione di espandersi e di uscire dai propri confini in modo da percepire il senso di unità che imprime nuova fiducia e positività nelle tue cellule. L’effetto “risonanza” affettiva prodotto dopo trattamento ti permette di ritrovare queste sensazioni nella tua vita quotidiana una volta sperimentate. Ne deriva maggiore sicurezza, amore per se stesse, maturazione di quel fondamentale credo di meritare il meglio e di valere. Approceremo insieme al percorso con lo Shiatsu verso il tuo benessere psico-fisico.

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Ti incoraggio all’essere attiva e protagonista della tua salute e della tua responsabilità verso te stessa itntraprendendo questa via di auto-guarigione. La “malattia” altro non è che “bisogno d’amore”.

LEGGI L’ARTICOLO TRATTO DA “SHIATSU NEWS”

L’APPROCCIO PSICOSOMATICO INTEGRATO nella cura e nel benessere della sfera uro-genitalesessuale della donna.

I n linea con l’approccio sistemico della PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI), pertanto, parto dalla considerazione generale che molte manifestazioni sintomatiche del corpo (dolori muscolari, problemi cardiaci, deficit visivi, disturbi gastrointestinali, allergie, malattie della pelle, ecc.) insieme ad altre forme di disagio psicologico o comportamentale sono il risultato di un programma neuropsicologico derivante dal complesso sistema di valutazione messo in atto dal cervello. L’attenzione alla persona e alla relazione è l’aspetto principale che caratterizza l’approccio bisopsi cosomatico, come amo definirlo io, un termine che imparai ad usare all’inizio della mia formazione come psicoterapeuta, nella metà degli anni ’80, che oggi mi fa sentire fedele ai miei primi maestri che allora mi aiutarono a comprendere il concetto di olismo, già facente parte della filosofia orientale. L’ascolto e la valutazione del disagio nella cura delle malattie o dei sintomi patologici che causano sofferenza alla donna richiede dunque metodologie di lettura e di intervento che tengano conto delle continue interazioni tra sistemi biologici, sistemi psicologici e sistemi energetici. Non solo, anche il mito dei farmaci sta “crollando” e le evidenze scientifiche hanno messo in risalto che gli effetti benefici prodotti di interventi naturali (psicoterapia, alimentazione, movimento, meditazione) producono dei miglioramenti talvolta superiori. Alla luce di questi fatti anche il sistema di valutazione dei professionisti e degli altri operatori della salute, nel considerare le problematiche e le disfunzioni, esige molteplici competenze, necessita di abbattere le barriere delle diverse discipline per creare una efficace capacità di dialogo tra professionisti coinvolti nel processo di cura e di trattamento della sfera uro-genitale e sessuale della donna.

Ho il piacere di condividere con voi ancora un paio di riflessioni teoriche. Sulla scia di queste moderne evidenze scientifiche il professor Francesco Bottaccioli (presidente della Società Italiana di Psiconeuroendocrinoimmunologia, SIPNEI) ha illustrato molto bene i meccanismi biochimici attraverso i quali i fattori di rischio psicosociali interagiscono con il sistema immunitario. In particolare ogni emozione, sia positiva che negativa, e ogni sollecitazione ambientale determina nell’organismo la cosiddetta “reazione di stress”, con l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e del sistema neurovegetativo. Su un altro versante la dottoressa Maria Rosaria Puliatti, (presidente dell’Associazione Italiana Vulvodinia, AIV) ha dimostrato come questi modelli conoscitivi si possano ampiamente applicare ai disturbi dell’apparato uro-genitale femminile. Dolore pelvico, cistite interstiziale, sindrome premestruale, vulvodinia… e altre sindromi dolorose femminili caratterizzate da dolore e bruciore che come un fuoco nascosto divampa misteriosamente nel corpo causando mancanza di piacere, difficoltà relazionali e sessuali, alimentando così il ciclo dell’ansia e della depressione possono essere comprese e curate tenendo conto della complessa eziopatogenesi.

Queste manifestazioni secondo l’approccio PNEI sono causate da uno squilibrio del complesso network a livello biochimico, endocrino, umorale, enzimatico, energetico pertanto l’intervento dello psicoterapeuta, contribuendo con i suoi strumenti ad attivare sane strategie adattive, costituisce un momento importante nel processo di cura. Il ruolo delle scienze psicologiche nell’approccio multidisciplinare alle problematiche della sfera uro-genitale e sessuale della donna consentono di descrivere e mettere in relazione le dinamiche psicologiche che intercorrono tra i sintomi fisici e i vissuti psicoemozionali (sentimenti, conflitti, traumi, ecc.) e con tutto ciò che riguarda la personalità del soggetto in questione e il suo stile di vita. Le Metodologie psicologiche consentono di fare interventi di: •Diagnosi integrata che prevede la ricerca dei fattori di rischio generale: la psicodiagnosi in psicoterapia comprende una fase di raccolta delle informazioni, di analisi secondo la teoria di riferimento (psicodinamica, cognitivo-comportamentale, relazionale-esistenziale) e un’integrazione delle informazioni con il contributo dello specialista.

• Anamnesi remota e prossima: Stato fisiologico, eventi traumatici, disturbi dell’attaccamento, esperienze e malattie pregresse; un’anamnesi accurata osserva le esperienze avvenute nel corso dello sviluppo psicoaffettivo e le conseguenze che queste hanno ancora nella vita relazionale della donna (distacchi, separazioni, lutti non elaborati, ecc.) e nella sua capacità di affrontare lo stress.

• Problematiche relazionali e sessuali: in questo caso si tratta di andare a conoscere lo stato affettivo, lo stile con cui manifesta o non manifesta le emozioni, i problemi di assertività, i tabù sessuali, problemi di relazione con l’altro sesso, ecc.

• Presenza di altri disturbi (fobie, paure, ansie…) della personalità; spesso in donne che presentano un qualche problema o disturbo della sfera urogenitale soffrono o hanno sofferto di stati depressivi, e altre manifestazioni o di carattere ansiosodepressivo o tensioni muscolo-scheletriche in altri distretti corporei, paure e insicurezze derivanti da abusi, violenza, trascuratezza che hanno minato il senso di sé e della propria autostima.

• Tecniche antistress: Intervenire a interrompere il ciclo negativo sintomo-dolore-tensione-peggioramento del sintomo.

L’azione combinata di rilassamento, tecniche immaginative, e la meditazione in abbinamento alle cure tradizionali servono a attivare quei circuiti che inibiscono il dolore. La sedazione dell’ansia, la neutralizzazione dei vissuti di paura, per converso liberano sostanze analgesiche che innalzano la soglia della percezione del dolore che sappiamo essere amplificata da immagini negative o distorte delle parti mal funzionanti.
Tutto il nostro corpo reagisce come “cassa di risonanza” dei nostri stati emozionali esprimendo la condizione somatopsichica di tensione. Se questo stato di tensione (ambientale, psicologica, emozionale) non viene interrotto, lo stress diventa cronico e le cattive abitudini mentali si faranno sentire nel corpo. Ad esempio nel vaginismo, è l’alterazione della muscolatura che irrita il nervo causando ulteriori spasmi doloranti oppure è il nervo infiammato che induce l’alterazione della contrattilità muscolare? Certo è che quando si esercita una funzione mentale (cognizioni, emozioni, sentimenti, credenze) questa coinvolge il complesso network neurofisiologico provocando reazioni biochimiche che a cascata si riverberano in tutti i sistemi e organi coinvolti. Nella donna l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene è inevitabilmente correlato all’apparato genitale che comprende utero, ovaio, tube, seni, e pavimento pelvico, così a ritroso possiamo portare dei cambiamenti nella psiche e in punti specifici del corpo utilizzando altrettanti specifici canali di comunicazione. Ad esempio, possiamo rilassare la muscolatura del pavimento pelvico portando l’attenzione sui corrispondenti distretti corporei coinvolti come spalle, nuca, mandibola, torace, diaframma.

Grazie al lavoro sui meridiani, o comunque di un intervento che tiene conto della reciproca influenza dei canali energetici coinvolti, il lavoro dello psicoterapeuta può vedere scomparire più in fretta sintomi patologici e disagi fisici se a tutto ciò si abbina un programma di intervento che agisce sul versante corporeo. L’approccio biopsicosomatico, è un orientamento psicodinamico che si focalizza sulla mente e sul corpo con tecniche e metodologie tra loro compatibili. Lo shiatsu ben si inserisce in molti programmi di intervento che prevedono strategie di cura integrate sempre più necessarie nel ristabilire un riequilibrio psicofisico che restituisce alla donna un soddisfacente sentimento di integrità.

Se gli ingorghi emozionali producono malattie e disfunzioni dobbiamo a ritroso aiutare la persona a vivere le emozioni e saperle gestire al meglio. Le emozioni attraversano il corpo, non possono venire soltanto concettualizzate, quindi la competenza emotiva dell’uomo si acquisisce nel riuscire a star bene nel corpo. Quando una persona ha paura, quale miglior modo di tranquillizzarla se non quello di abbracciarle, accarezzarla, offrirle vicinanza fisica? Gli studi dei modelli animali, la neurobiologia dello sviluppo affettivo hanno evidenziato che agendo sulle espressioni neurovegetative delle cariche affettive si raggiunge più efficacemente un’elaborazione funzionale delle dinamiche cognitive.

Nel rileggere queste cose mi viene in mente il piacevole ricordo della mia prima esperienza con lo Shiatsu, la scena della posizione dell’operatore inginocchiato accanto a me, con una mano sulla pancia e l’altra nella sua. Non ero abituata a questa presa di contatto. In altre visite per problemi posturali, i medici o fisioterapisti che ho incontrato mi guardavano con occhi controllanti, mi toccavano con fare giudicante… Insomma la mia conclusione fu che dopo una visita per una tensione alla spalla ne esci con un’altra tensione alla schiena… anche per il tempo passato in piedi in posizioni scomode, con l’ansia di non sapere cosa sta accadendo al tuo corpo! Questo genere di contatto operatore/ ricevente, invece, permette di instaurare una relazione profonda basata sulla fiducia e l’accettazione reciproca, fatta di comprensione empatica che comunica ai sistemi emotivi (amigdala, insula, ippocampo) sicurezza Lo stato di calma, l’incontro di due esseri umani che si sfiorano, usando la dimensione corporea per comunicare ci fa scendere a un livello filogenetico che i moderni stili di vita ci han fatto dimenticare con le conseguenze che siamo diventati eccelsi nel manovrare strumenti elettronici sofisticati ma abbiamo perso la capacità di star ben nel nostro corpo. Ad esempio gli uomini dipendono dal viagra per far l’amore e le donne hanno perso il desiderio sessuale.

Insomma dobbiamo essere grati a tutto ciò che ci permette di rimettere in gioco la nostra creatività grazie al corpo che si muove, che tocca e viene toccato, queste interazioni favoriscono il coinvolgimento profondo tra individui, e la particolare “risonanza” affettiva porta a forme evolute di interazione sociale basate sulla consapevolezza di Sé e allo stesso tempo un profondo senso di unità e di coerenza con se stessi e con gli altri.

Un programma integrato di psicoterapia e tecniche a orientamento corporeo permette di ristabilire un sano stile di attaccamento in cui la donna può esprimere liberamente le proprie emozioni, sensazioni, desideri e riappropriarsi del sano senso del piacere. Per la sfera genitale questo significa distensione neuromuscolare, miglioramento dell’irrorazione sanguigna, maggior consapevolezza del proprio corpo, aspetti molto importanti per le donne che hanno problemi della sfera sessuale come vaginismo, dispareunia, anorgasmia. Siccome il rilassamento psichico ha effetti anche sul sistema immunitario, si può assumere che questo percorso influenzi positivamente anche molte altre disfunzioni uro-genitali a carattere infiammatorio (cistiti, vulvodinia, vaginiti, ecc.). Mi piace pensare che in quest’ottica la persona impari a prendersi cura di sé e della propria salute psicofisica quale presupposto per diventare protagonisti attivi del proprio benessere in una realtà sociale, professionale e relazionale che richiede continui adattamenti. Nell’approccio pluridisciplinare la donna diventa protagonista della propria salute e viene incoraggiata ad essere più attiva nei confronti della malattia, artefice del potere di auto guarigione della propria mente. • Dott.ssa Marisa Martinelli Psicologa – psicoterapeuta Montegrotto Terme (Padova)

Ti aspetto. Marina.

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